Apple abbandona Vision Pro per rincorrere gli smart glasses di Meta

11 Minuti per leggere

Gli effetti dell’annuncio dei nuovi smart glasses di Meta non accennano a calare. Ed è la stessa casa della Meta a celebrare indirettamente il successo del nuovo prodotto di Mark Zuckerberg. E di oggi la notizia secondo cui Apple abbandona Vision Pro per rincorrere gli smart glasses di Meta.

Dopo anni di indiscrezioni, presentazioni roboanti e un lancio che aveva promesso di rivoluzionare la realtà virtuale e aumentata, Apple sembra aver improvvisamente cambiato rotta. Secondo fonti interne all’azienda, la Mela avrebbe deciso di mettere in pausa, se non addirittura abbandonare, lo sviluppo del Vision Pro, il suo ambizioso visore di realtà mista, per concentrare tutte le sue energie su un nuovo progetto: gli smart glasses.

La notizia, se confermata, rappresenterebbe un vero e proprio terremoto nel settore della realtà aumentata (AR) e virtuale (VR). Il Vision Pro, presentato in pompa magna come un dispositivo all’avanguardia, capace di fondere il mondo digitale con quello reale, aveva suscitato grande entusiasmo e aspettative. Ma a quanto pare, le difficoltà tecniche, i costi elevati e la tiepida accoglienza del mercato avrebbero convinto Apple a riconsiderare la sua strategia.

Il Vision Pro: un sogno infranto?

Ma perché Apple abbandona Vision Pro? Lanciato a un prezzo esorbitante di 3.499 dollari, il prodotto si è scontrato con una serie di ostacoli. Innanzitutto, il prezzo elevato lo ha reso inaccessibile alla maggior parte dei consumatori. Inoltre, il dispositivo è stato criticato per il suo design ingombrante e poco confortevole, per la durata limitata della batteria e per la mancanza di applicazioni killer che ne giustificassero l’acquisto.

Ma la vera sfida, secondo gli analisti, è stata la difficoltà di trovare un’applicazione convincente per il Vision Pro. Il dispositivo si colloca a metà strada tra la realtà virtuale, che immerge completamente l’utente in un mondo digitale, e la realtà aumentata, che sovrappone elementi digitali al mondo reale. Questa ambiguità ha reso difficile per gli sviluppatori creare applicazioni che sfruttassero appieno le potenzialità del dispositivo.

Inoltre, il mercato della realtà virtuale e aumentata è ancora in fase di sviluppo, e non è chiaro se ci sia una domanda sufficiente per giustificare investimenti massicci in questa tecnologia. “Apple ha sempre avuto un approccio prudente nei confronti dei nuovi mercati,” spiega l’analista tech Ben Thompson. “Non è la prima a entrare, ma aspetta che la tecnologia sia matura e che ci sia una chiara domanda da parte dei consumatori.”

Perché Apple abbandona Vision pro? Una questione di numeri

L’abbandono di Vision Pro da parte di Apple a origine nell’analisi del mercato. Le aspettative di crescita per il mercato degli smart glasses sono estremamente elevate, alimentate dalla promessa di una tecnologia che si integra fluidamente nella vita quotidiana. Secondo un recente rapporto di Gartner, si prevede che il mercato globale degli smart glasses raggiungerà i 40 miliardi di dollari entro il 2030, con una crescita annua composta (CAGR) del 25% nei prossimi cinque anni. Questa espansione sarà guidata principalmente dall’adozione degli smart glasses in settori come la logistica, la sanità, la produzione e il retail, dove la possibilità di visualizzare informazioni in tempo reale e di interagire con i dati a mani libere offre vantaggi significativi in termini di efficienza e produttività. Tuttavia, anche il mercato consumer è destinato a crescere, con l’introduzione di modelli più leggeri, eleganti e accessibili, che offrono funzionalità avanzate per la navigazione, la comunicazione, l’intrattenimento e il fitness. La scommessa di Apple sugli smart glasses, quindi, si basa su una solida previsione di crescita del mercato e sulla convinzione che questa tecnologia possa diventare un elemento essenziale della vita quotidiana per milioni di persone in tutto il mondo.

La Rivincita degli Smart Glasses?

Ecco perché Apple abbandona Vision pro per sviluppare i propri smart glasses.

A quanto pare, Apple abbandona Vision Pro perché ritiene che il futuro della realtà aumentata sia negli smart glasses, occhiali intelligenti leggeri e discreti, capaci di sovrapporre informazioni digitali al campo visivo dell’utente. A differenza del Vision Pro, che è un dispositivo ingombrante e isolante, gli smart glasses sono progettati per essere indossati tutto il giorno, integrandosi perfettamente nella vita quotidiana dell’utente.

Gli smart glasses offrono una serie di vantaggi rispetto ai visori di realtà mista. Sono più comodi, più leggeri, più discreti e hanno una maggiore durata della batteria. Inoltre, sono più adatti a una vasta gamma di applicazioni, come la navigazione, la comunicazione, l’intrattenimento e l’assistenza alla guida.

Ma soprattutto, Apple sembra convinta che gli smart glasses abbiano un potenziale maggiore per diventare un prodotto di massa. A differenza del Vision Pro, che è destinato a un pubblico di nicchia, gli smart glasses potrebbero attrarre un vasto numero di consumatori, interessati a migliorare la propria vita quotidiana con l’aiuto della tecnologia.

Meta nel Mirino: la Guerra per il Futuro dell’AR

La decisione di Apple di puntare sugli smart glasses è anche una chiara sfida a Meta, la società di Mark Zuckerberg, che da anni investe massicciamente nella realtà aumentata e virtuale. Meta ha già lanciato diversi modelli di smart glasses, come i Ray-Ban Stories, sviluppati in collaborazione con EssilorLuxottica, e sta lavorando a un visore di realtà mista di fascia alta, il Project Cambria.

Apple abbandona Vision Pro perché sembra determinata a non lasciare che Meta domini il mercato degli smart glasses. La Mela ha un vantaggio significativo: un ecosistema di dispositivi e servizi integrati, un marchio forte e una base di clienti fedeli. Inoltre, Apple è nota per la sua capacità di creare prodotti intuitivi e facili da usare, che si integrano perfettamente nella vita quotidiana dell’utente.

Ma Apple abbandona Vision Pro anche perché la competizione con Meta per il dominio del mercato degli smart glasses si preannuncia intensa. Entrambe le aziende hanno a disposizione risorse enormi, competenze tecnologiche avanzate e una visione ambiziosa del futuro della realtà aumentata. La battaglia per il futuro dell’AR è appena iniziata.

Le Sfide Tecnologiche: Miniaturizzazione, Autonomia e Integrazione

Lo sviluppo di smart glasses performanti e attraenti dal punto di vista estetico presenta una serie di sfide tecnologiche. Innanzitutto, è necessario miniaturizzare i componenti elettronici, come processori, sensori, display e batterie, per renderli abbastanza piccoli e leggeri da essere integrati in un paio di occhiali.

Inoltre, è necessario garantire una lunga durata della batteria, in modo che gli smart glasses possano essere indossati tutto il giorno senza dover essere ricaricati frequentemente. Infine, è fondamentale integrare perfettamente gli smart glasses con l’ecosistema di dispositivi e servizi dell’utente, in modo da offrire un’esperienza fluida e intuitiva.

Apple è nota per la sua capacità di superare le sfide tecnologiche e di creare prodotti innovativi e ben progettati. La Mela ha già dimostrato di essere in grado di miniaturizzare i componenti elettronici e di integrare software e hardware in modo impeccabile. Non c’è motivo di dubitare che Apple sarà in grado di affrontare le sfide tecnologiche poste dallo sviluppo degli smart glasses.

Un Futuro di Informazioni Sovrapposte e Interazioni Aumentate?

Se Apple abbandona Vision Pro significa che crede di riuscire a creare smart glasses di successo, il futuro potrebbe essere molto diverso da quello che immaginiamo oggi. Potremmo indossare occhiali che ci forniscono informazioni in tempo reale, ci aiutano a navigare, ci permettono di comunicare con gli amici e i familiari, ci intrattengono e ci assistono nella vita quotidiana.

Gli smart glasses potrebbero trasformare il modo in cui lavoriamo, studiamo, facciamo shopping, viaggiamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. Potremmo visualizzare informazioni utili direttamente davanti ai nostri occhi, ricevere notifiche e promemoria, tradurre lingue straniere in tempo reale, identificare oggetti e persone, e persino giocare a videogiochi immersivi sovrapposti al mondo reale.

Tuttavia, l’avvento degli smart glasses solleva anche una serie di interrogativi etici e sociali. Come proteggeremo la nostra privacy? Come eviteremo di essere sopraffatti dalle informazioni? Come manterremo il contatto con la realtà? Queste sono domande a cui dovremo trovare risposta mentre la tecnologia degli smart glasses continua a evolversi.

La Scommessa di Apple: un Ritorno alle Origini?

La decisione di Apple di concentrarsi sugli smart glasses potrebbe essere vista come un ritorno alle origini. La Mela ha sempre avuto una passione per i dispositivi che si integrano perfettamente nella vita quotidiana dell’utente, migliorandola senza essere invadenti. Gli smart glasses, leggeri, discreti e sempre a portata di mano, incarnano perfettamente questa filosofia.

Apple abbandona Vision Pro e sembra voler puntare su un prodotto più accessibile, più versatile e più adatto al mercato di massa. Una scommessa audace, che potrebbe cambiare il volto della realtà aumentata e proiettare Apple verso un futuro di informazioni sovrapposte e interazioni aumentate.

Condividi questo articolo